Il Catanzaro conquista un punto prezioso in casa dell’ultima in classifica. Sblocca Iemmello, la riprende Jagiello.
FORMAZIONI
Spezia 3-4-2-1: Zoet, Histrov Bertola Nikolau, Cassata S.Esposito Nagy Mateju, Jagiello Verde, Falcinelli. All. D’Angelo
Catanzaro 4-4-2: Fulignati, Veroli Antonini Scognamillo Situm, Vandeputte Verna Pompetti Sounas, Biasci Iemmello. All. Vivarini
PARTITA COMBATTUTA
Spezia e Catanzaro si sono affrontate a viso aperto dando vita a una partita combattuta. Si è giocato molto sul mettere in difficoltà l’avversario sfruttando i rispettivi punti deboli. Quello dei giallorossi è l’eccessiva confidenza nella costruzione dal basso, quello dello Spezia è il precario equilibrio difensivo quando pressa alto coinvolgendo l’intera mediana.
Entrambe le squadre hanno offerto qualche spunto tattico nuovo e di un certo interesse. I giallorossi si sono distinti con Vandeputte che ripetutamente ha tagliato il campo spostandosi sulla corsia destra e confezionando l’ennesimo assist vincente per Iemmello. In occasione del vantaggio giallorosso è Sounas a recuperare palla sul fronte centro sinistro appoggiando corto per Pompetti mentre Vandeputte affonda sul lato opposto, l’apertura per Jari è perfetta come immediato ed altrettanto preciso l’assist vincente per Iemmello che infila il primo palo. Un’azione perfetta.
Gli assist di Vandeputte potevano essere due. Al 41esimo Vandeputte elude la marcatura di Mateju e la mette dentro con il contagiri, il portiere dello Spezia è bravo e fortunato sul colpo di testa di Sounas, e sulla respinta Iemmello non riesce a ribadire in rete per l’opposizione dei difensori locali.
Lo Spezia tatticamente ha arretrato Verde sulla linea della trequarti a far coppia con Jagiello. lasciando in avanti il solo Falcinelli a far salire la squiadra catalizzando le numerose giocate lunghe per vie centrali. Nello spazio erano invece Verde a sinistra e Cassata a destra ad allargare le malie difensive giallorosse. Tanta costruzione diretta, ma poco efficace. La costruzione dal basso degli spezzini era peraltro ben contenuta dalla prima azione difensiva degli ospiti che hanno messo Sounas su Nikolaou (uno dei principali riferimenti per la palla lunga) e la coppia Biasci Iemmello su Hristov e Bertola.
Il primo tempo si è concluso con il risultato di 1-1. La sblocca Iemmello su un preciso traversone di Vandeputte, la pareggia Jagiello ribadendo in rete la palla colpita di testa da Histrov e carambolata sul palo. Risultato tutto sommato giusto che ha premiato la reazione dei padroni di casa, anche se il Catanzaro può recriminare per un paio di ripartenze sciupate malamente.
A PROPOSITO DI INDIVIDUALITA’
Vivarini non a caso si è soffermato sulle indubbie qualità individuali dell’avversario. Lo Spezia vanta una rosa di assoluto spessore anche se la posizione in classifica racconta ben altra storia. Gli uomini agli ordini di D’Angelo sono apparsi determinati nel voler agguantare il pari e sufficientemente organizzati per tentare di ribaltare le sorti dell’incontro. Tuttavia Nagy e Mateju sono apparsi chiaramente in difficoltà nel contenere i movimenti a tagliare dentro di Vandeputte, che di fatto è stata l’arma in più dei giallorossi.
Lo Spezia si è mosso bene fra le linee con gli spunti di Verde e Jagiello. Il primo è stato ben controllato da Veroli che se l’è perso in un’unica occasione spendendo tra l’altro il giallo, il secondo invece ha inciso in zona rifinitura muovendosi con padronanza e aprendo il gioco sulla corsia sinistra dove i padroni di casa hanno sentito l’assenza di Kouda. Verde è stato anche il più pericoloso dei suoi, oltre che il giocatore a garantire maggiormente la profondità.
In casa giallorossa oltre alla prestazione di Jari c’è da raccontare quella estremamente positiva di Verna, oggi spostato sul fronte sinistro della linea di centrocampo con Pompetti dirottato a destra. Probabilmente la posizione è servita per dare al centrocampista più giovane la possibilità di aprire meglio con il mancino, ma non sono mancati alcuni errori in fase di appoggio che hanno coinvolto lo stesso Pompetti come il più navigato Situm. Due passaggi orizzontali da oratorio che potevano costar caro.
E qui entra in gioco l’eccessiva disinvoltura di palleggio dei giallorossi, che talvolta si prendono rischi non necessari. Un’arma a doppio taglio che lo Spezia ha cercato di sfruttare a proprio vantaggio pur senza mai riuscire a capitalizzare gli errori in fase di uscita. Quello più grave commesso da Fulignati con palla rasoterra centrale, molto profonda, indirizzata a Veroli ma intercettata. A proposito di Veroli, il ragazzo è in crescita e finalmente lo si è visto propositivo anche in avanti. Oltre alla copertura su Verde non sono passate inosservate le triangolazioni per uscire palla al piede, alcune giocate di prima ad alleggerire la pressione e la capacità di leggere in anticipo le situazioni di gioco.
Infine Fulignati, un portiere rivelazione. Una sorpresa nella sorpresa perché il numero uno giallorosso difende la porta e difende lo spazio (due concetti molto diversi), partecipa alla costruzione con i due centrali e quando c’è da incantare il pubblico lo fa a modo suo. La parata d’istinto con la manona aperta sul missile di Nikolau ha dell’incredibile.
THAT’S FOOTBALL
Nelle ultime settimane avevamo raccontato di una leggera involuzione nel gioco, ma mister Vivarini ci ha smentiti prontamente tirando fuori dal cilindro il movimento a tagliare il campo di Vandeputte. Il Catanzaro ne ha beneficiato dal punto di vista tattico sfruttando uno dei suoi uomini migliori in una chiave di sempre grande attualità: dare meno punti di riferimento possibile.
L’imprecisione di Biasci nella più nitida delle occasioni transitate dai suoi piedi, oppure il tiro di Sounas uscito di un soffio potevano sugellare con la marcatura due splendide azioni manovrate con palla a terra che poche squadre sanno fare come il Catanzaro. In quel modo di sviluppare la giocata c’è fluidità, rapidità, senso della posizione, aggressione dello spazio e infine la conclusione. That’s football.
A questo modo di giocare non ci si arriva per caso, ma anche e soprattutto grazie alla costruzione che dopo qualche settimana di appannamento è tornata ad esser più veloce. Si tergiversa meno e si cerca maggiormente la profondità. Talvolta con palla lunga, in altre situazioni con triangolazioni rapide. Al netto di qualche sbavatura e pochissime leggerezze, il Catanzaro esce dal campo con grandi meriti.
Concordo ovviamente su Vandeputte che taglia, e a tal proposito forse dovendo variare un po’ il gioco, che oggi appare ripetitivo, mi chiedo se al fine di dare più libertà a Jari sia in fase offensiva che difensiva, si possa inserire un centrocampista centrale in più al posto della cosiddetta mezz’ala di squilibrio