La “Cantera delle Aquile” negli anni ha sfornato elementi di grande interesse, c’è chi ha avuto maggiore fortuna degli altri riuscendo a sfondare nel mondo del calcio, c’è chi invece ha dovuto abbandonare i sogni di gloria. Tuttavia, bisogna considerare le varie epoche che hanno caratterizzato la carriera dei protagonisti.
Sebbene il Settore Giovanile dell’U.S. Catanzaro sia stato fondato il 22 dicembre 1930 (LEGGI QUI), gli arbori sono caratterizzati da una attività primordiale, per lunghi anni fatta di attività agonistica regionale.
Per dare una collocazione di senso compiuto all’attività giovanile del club dobbiamo andare alla fine degli Anni Cinquanta inizio Anni Sessanta (ne parleremo in altri capitoli in maniera approfondita).
Ed è proprio in quel periodo che nel Catanzaro si mette in mostra un giovane catanzarese, arriva dal quartiere Lido, Antonio Nisticò, difensore (classe 1943) di cui la stampa sportiva dell’epoca, esattamente nel 1963, lo inserisce tra i 30 migliori giovani calciatori italiani della stagione sportiva.
A differenza di oggi, i giovani calciatori trovavano spazio nelle rose della prima squadra, ma va precisato che non sono le rose di oggi composte da 25 e passa elementi; infatti, in campo ne andavano 11 e fino al 1965 non erano consentite le sostituzioni, ad eccezione del portiere solo nel caso in cui si fosse infortunato. Era lecito, quindi, che le rose della prima squadra attingessero a quella dell’Under 19 o che addirittura, come era in voga in tante squadre dell’epoca e nella rosa del Catanzaro, le giovanili fossero di fatto rappresentati dai “rincalzi” della prima squadra.
Antonio Nisticò entra nella Primavera giallorossa nella stagione 1960-61 ed un anno dopo fa l’esordio in prima squadra in occasione di Catanzaro-Napoli 1-2 nel campionato di Serie B del 1° aprile 1962. Unica presenza in tutta la stagione, mentre nel campionato 1963-64 giocando nella Primavera e nella De Martino giallorossa (ne parleremo approfonditamente nei prossimi capitoli) riesce a collezionare anche 8 presenze in prima squadra.
Fisico possente, riesce a mettersi in mostra e la stampa nazionale dell’epoca lo inserisce tra i primi 30 giovani calciatori italiani. Si tratta, di fatto, del primo elemento delle giovanili dell’U.S. Catanzaro, e per giunta anche catanzarese, a ritagliarsi una notorietà importante sulla carta stampata nazionale dell’epoca.
Antonio Nisticò collezionerà complessivamente 35 presenze con la maglia del Catanzaro (30 in Serie B e 5 in Coppa Italia) per poi essere ceduto al Potenza nel 1968-69.
Si ringrazia Enzo Minicelli per aver fornito le fotografie



