A Catanzaro si fa festa da marzo, complice il campionato da marziani disputato da Vivarini e i suoi ragazzi. E mentre pian piano va diradandosi la sbornia colossale in cui è precipitata tutta la città, il prossimo campionato bussa alle porte. E non è un campionato qualunque, è il campionato di Serie B che da queste parti manca da ben 17 anni.
C’è già una prima scadenza, quella del 20 giugno con tutti i 19 club dovranno osservare (esclusa la vincente dei playoff di Serie C che potrà beneficiare di una proroga e sarà una tra Foggia e Lecco) con il percorso burocratico e finanziario da presentare in Lega di B accompagnato da una fideiussione di 800 mila euro più 250,000 di iscrizione.
L’attesa è tanta, e la società non si farà trovare impreparata, forte soprattutto di un sistema gestionale ed organizzativo collaudato negli anni, che ha nell’asse Noto-Foresti il punto di appoggio di una leva che è stata capace di innalzare la crescita esponenziale di tutto il club.
Il presidente Floriano Noto, sa di poter contare su un trio che gli ha dato grandi soddisfazioni: il tecnico Vincenzo Vivarini, il direttore generale Diego Foresti e il direttore sportivo Giuseppe Magalini, un gruppo di lavoro collaudato dal quale proseguire in quello che il diktat della Holding Noto (composta da fratelli Desiderio, Gino, Floriano e Luca figlio del presidente), organizzazione, equilibrio e rispetto dei ruoli.
Il tutto, per bocca del presidente si traduce in: “Niente voli pindarici, siamo una provinciale, per lo più matricola che vuole fare le cose per bene senza perdere di vista i bilanci”. Ciò non toglie che si possa aspirare a qualcosa di grande, ma è giusto partite con l’equilibrio necessario, senza montarsi la testa e senza perdere la ragione.
“Il Campionato di Serie B e tutta un’altra storia”, ha sempre dichiarato Vivarini, aggiungendo: “Serve alzare l’asticella della qualità”.
A far da eco, le parole, all’unanimità dei due direttori Foresti-Magalini: “Vogliamo fare una Serie B di rispetto, questa società negli ultimi tre anni ha fatto un grande lavoro, costruendo pazientemente ed il risultato è stato quello di vincere la Serie C in maniera entusiasmante”.
Noto, Vivarini, Foresti e Magalini, un quartetto che è sinonimo di professionalità ed ampia garanzia gestionale, tecnica ed organizzativa… e loro più di noi sanno che bisogna subito mettersi alle spalle la grande cavalcata della Serie C. Scordiamoci i risultati tennistici (4-0 – 5-0 – 6-0) a cui il Catanzaro ci aveva abituato, c’è da stringere i denti ed essere più forti di ogni cosa soprattutto nei momenti in cui le cose non dovessero girare per il verso giusto.
Da dove ripartire
Inevitabile che possa esserci qualche addio “doloroso”, si rende doveroso e necessario anche dai criteri con cui si dovrà formare la rosa, che prevede un massimo di 18 Over ed un numero illimitato di Under 23 senza perdere di vista proprio questa categoria che dalla prossima stagione sarà bandita dai contributi federali che saranno riconosciuti solo a chi schiererà gli Under 21.
Nell’ultima stagione il Club ha intenzionalmente rinunciato ad entrare in graduatoria dei contributi per l’utilizzo degli Under, troppo alto l’interesse di vincere il campionato, qualche sacrificio è stato necessario anche dal punto di vista economico-gestionale, e questa società ha comunque dimostrato la capacità di saper costruire in ottica futura, acquisti mirati in un contesto di crescita e sviluppo.
La nuova dimensione
A Catanzaro la Serie B mancava da 17 anni, e nel frattempo il calcio, pur restando un gioco, ha assunto proporzioni vastissime, a volte esasperate, dove non bisogna essere soltanto un buon allenatore o talent scout dall’occhio lungo, qui entrano in gioco fattori che richiedono una buona dose di capacità manageriale che si estende oltre l’aspetto della proprietà, oggi il manager di calcio lo è anche un dirigente ed un allenatore, e su questo possiamo essere sicuri che oltre all’esperienza del bagaglio personale che Vivarini, Foresti e Magalini si portano dietro, la Holding Noto ha saputo arricchirli di un processo di “produzione industriale”.
Il campo è il giudice supremo, ma ha bisogno che alle spalle ci siano “scrivanie” dal potere decisionale di persone che sappiano anche rappresentare gli interessi economici-gestionali dell’azienda. Senza tutto questo non c’è personal trainer, psicologo o life coach che tenga.
Si ricomincia da un quartetto collaudato: Noto, Foresti, Magalini e Vivarini… Catanzaro, bentornato in Serie B.
Foto: Massimo Carlostella