U.S. Catanzaro, accadde oggi: 14 ottobre 1934, la centesima partita ufficiale del club

di Leonardo La Cava
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Nel pieno degli Anni Trenta, tra cambiamenti sociali, fermento sportivo e la nascita del calcio “moderno” in Italia, il Catanzaro tagliava un traguardo simbolico ma fondamentale: la sua centesima partita ufficiale. Era il 14 ottobre 1934, e a Como andava in scena molto più di una semplice sfida di campionato.

L’allora Unione Sportiva Catanzarese era entrata nel calcio professionistico soltanto pochi anni prima, nella stagione 1930-31, all’interno della riformata Serie C voluta dalla Federazione per organizzare meglio il movimento calcistico nazionale. Si trattava di un periodo cruciale per la definizione del sistema calcio in Italia, in cui il professionismo stava lentamente prendendo piede, e i campionati venivano ristrutturati per rispondere alle esigenze crescenti di un paese in cui il calcio stava diventando fenomeno popolare.

In questo contesto, il Catanzaro iniziò un’ascesa che lo portò rapidamente a distinguersi tra le squadre meridionali emergenti. Il calcio nel Sud Italia era allora ancora in cerca di affermazione: strutture carenti, risorse limitate e lunghe trasferte rappresentavano ostacoli significativi. Eppure, proprio da queste difficoltà nacque lo spirito combattivo e identitario che avrebbe accompagnato per sempre il club giallorosso.

Nel 1932-33 arrivò la prima vera impresa: la promozione in Serie B, conquistata con grande determinazione e accolta con entusiasmo da tutta la città. Catanzaro divenne così una delle prime rappresentanti calabresi nel calcio cadetto, portando il nome della regione su un palcoscenico nazionale e dimostrando che anche il Sud poteva competere ad alti livelli.

La partita n. 100: Como-Catanzaro 0-1

Il traguardo delle 100 partite ufficiali arrivò alla quarta giornata della Serie B 1934-35, in una trasferta sul campo del Como. Il 14 ottobre 1934, il Catanzaro scese in campo con la consapevolezza di rappresentare non solo una squadra, ma un’intera comunità calcistica in costruzione. Il match venne deciso da un gol di Bresciani al 40’ del primo tempo, che regalò agli ospiti una vittoria preziosa. Un successo che suggellava un percorso fatto di crescita, sacrifici e ambizione.

In quegli anni, viaggiare per l’Italia in treno o in pullman per disputare partite era tutt’altro che semplice, specialmente per una squadra del Sud. Le trasferte al Nord rappresentavano vere e proprie imprese logistiche e umane, che mettevano alla prova l’organizzazione e il carattere delle società. Proprio per questo, ogni punto conquistato in campo era anche una vittoria contro le difficoltà del tempo.

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