La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha ufficializzato la sanzione nei confronti di Giuseppe Sibilli, attaccante del Bari, in seguito a gravi violazioni delle normative riguardanti le scommesse. Sibilli è stato accusato di aver effettuato numerose puntate su incontri ufficiali organizzati dalla FIGC, nonché da UEFA e FIFA, violando così le regole che disciplinano l’integrità del gioco.
In base alle risultanze delle indagini condotte dalla Procura Federale, la FIGC ha disposto una pena pecuniaria di 20.000 euro e una squalifica di 16 mesi per il calciatore. Tuttavia, la Federazione ha deciso di commutare otto dei sedici mesi di squalifica in prescrizioni alternative, che mirano a garantire un percorso di riabilitazione e consapevolezza sui danni derivanti dalle scommesse illecite.
Le prescrizioni imposte prevedono, tra l’altro, la partecipazione di Sibilli a un piano terapeutico della durata minima di otto mesi. Inoltre, il calciatore dovrà presenziare a un ciclo di incontri pubblici, il cui numero minimo ammonterà a 16, distribuiti nell’arco di otto mesi. Tali incontri si svolgeranno presso associazioni dilettantistiche, centri scolastici o centri dedicati al recupero da ludopatie, e saranno organizzati in collaborazione con la FIGC. È fondamentale che gli eventi proposti siano comunicati preventivamente alla Procura Federale, che avrà il compito di monitorare il rispetto di tutte le prescrizioni stabilite.
Questa decisione rappresenta una delle sanzioni più severe emesse negli ultimi anni in materia di scommesse sportive, sottolineando l’impegno della Federazione nel tutelare l’integrità del calcio italiano e nel fronteggiare efficacemente le problematiche legate al gioco d’azzardo. La risposta della FIGC ai comportamenti scorretti dei calciatori si configura dunque come un tentativo di restituire credibilità e valori etici al mondo del calcio, promuovendo comportamenti responsabili tra i professionisti del settore.
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