Pigliacelli 9 – Sei interventi, di cui due prodigiosi, ad impedire prima il vantaggio e poi il pareggio dei padroni di casa. Superbo anche nelle uscite e nel gioco con i piedi. Prestazione ultraterrena e (ovviamente) man of the match.
Brighenti 7,5 – Dalle sue parti agisce Armand Gaëtan Laurienté, capocannoniere del campionato e calciatore di categoria superiore (al pari di altri in forza al Sassuolo). Nicolò, con le buone o le cattive, lo limita quasi sempre a dovere, tanto che lo stesso attaccante si trova costretto, nella ripresa, a cercare spesso spazio in altre porzioni del terreno di gioco.
Scognamillo 8 – Prova sontuosa al centro del pacchetto arretrato. Gli avversari che agiscono nella sua zona – prima Skjellerup poi Mulattieri – mai vedono un pallone .
Bonini 8 – Diligente e concentrato contro Berardi, esterno d’attacco diventato Campione d’Europa quattro anni or sono. Un po’ impreciso nei servizi, ma formidabile nel chiudere di fatto la contesa, allo scadere, con il suo ottavo centro personale (!).
Compagnon 6 – Prova a dare il suo apporto spingendo con costanza sulla corsia di competenza. Tante volte, però, finisce per incartarsi e perdere la sfera. Discreto il contributo in fase di non possesso.
Pontisso 6,5 – Quantità industriale di rincorse e coperture in mezzo al campo (eccellente uno stop a Laurienté, nel primo tempo), ma anche poca pulizia in qualche giocata d’uscita. Perfetto però il traversone che Biasci, al minuto 53, traduce in rete.
Petriccione 6,5 – Il suo inizio è da incubo, con un paio di palloni perduti malamente in zone pericolosissime. Tuttavia, la prestazione cresce in maniera esponenziale con il trascorrere dei minuti, con Jacopo che si dimostra lucido nella distribuzione ed agonisticamente cattivo nell’interdizione.
Ilie 7 – Ha qualità enormi, che mette in mostra in qualche caso nella prima frazione. Nondimeno, la partita del giovane romeno è ottima soprattutto nella fase opposta, in cui chiude tantissime linee di passaggio opposte ed aiuta i compagni ad arginare Berardi od altri atleti in maglia neroverde.
Quagliata 6,5 – Non brillantissimo come ai tempi delle sue prime apparizioni in casacca giallorossa, ma abbastanza attivo, in entrambe le fasi, sul lato mancino.
Iemmello 6,25 – Mai pericoloso sotto porta, si fa apprezzare per il lavoro in mediana, per il pressing alto e per qualche recupero difensivo. Merita ampia sufficienza.
Biasci 6,5 – Disputa due diverse partite. Quella del primo tempo, in cui non riesce a toccare quasi alcun pallone. Quella della ripresa (fino alla sostituzione) in cui spedisce in goal, di testa, la sfera crossata da Simone Pontisso. Nela situazione, splendido l’anticipo su Tarik Muharemović, giovane e promettente difensore di nazionalità bosniaca.
Cassandro (dal 67’) 6 – Subentra a Compagnon nel momento in cui la formazione di casa è protesa alla ricerca del pareggio. In conseguenza, si fa vedere poco o nulla in proiezione offensiva, svolgendo invece bene i doveri difensivi.
Coulibaly (dal 67’) 6 – Rileva Pontisso (ormai in riserva), e pur con qualche affanno riesce a far legna a centrocampo.
Pittarello (dal 79’) 6 – Sedici minuti (recupero incluso) nel finale, al posto di Tommaso Biasci. Fa a sportellate con i difensori avversari, vincendo qualche duello e perdendone altri.
Antonini (dal 90’) S.V. – Sul terreno di gioco, per i cinque minuti di recupero, in luogo di Quagliata. Non è valutabile.
Buso (dal 90’) S.V. – Sostituisce Ilie per gli ultimi scampoli di gara. Porte-bonheur (come Antonini), perché, qualche istante dopo il suo ingresso, Federico Bonini mette a segno la rete che chiude la sfida e manda le Aquile ai play off. Nel complesso, però, è ingiudicabile.
Fabio Caserta 8 – Dopo sette partite con tantissime ombre e pochissime luci, schiera un undici compatto, agonisticamente cattivo, concentrato fin dal primo minuto di gioco, capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo, e quindi di vincere in casa della prima in graduatoria. Ad ogni modo, l’alto voto per il tecnico non dipende soltanto dalla gara in sé, ma anche – e soprattutto – dal percorso del Catanzaro, partito per ottenere la salvezza (comunque raggiunta senza patemi), ma poi capace di sistemarsi in una piazza utile per disputare i play off (il recupero della trentaquattresima giornata stabilirà la posizione definitiva). Un traguardo notevole, frutto di un lavoro intenso ed altamente meritorio. I concetti e le idee inculcati ai ragazzi sono stati magari semplici, poco o per nulla innovativi, ma comunque sufficienti a non far loro mollare la presa quando la rassegnazione ad un modestissimo finale di torneo iniziava a serpeggiare nella tifoseria. Bravo.