C’è un film che ha segnato un’epoca nel panorama cinematografico: “Dove osano le Aquile“. Una pellicola avvincente, che vede tra i protagonisti due leggende del grande schermo, Richard Burton e Clint Eastwood. La trama si snoda attorno a un audace comando di paracadutisti, incaricato di liberare un generale prigioniero nel maestoso Castello delle Aquile. Ma se pensiamo alla recente storia calcistica di Fabio Caserta, possiamo scorgere un parallelo intrigante.
Caserta, proprio come il personaggio di quel film, ha affrontato una sorta di prigionia: quella di un pregiudizio radicato nel cuore dei tifosi catanzaresi. L’idea che un ex allenatore del Cosenza, esonerato, non potesse mai allenare il Catanzaro è stata una gabbia da cui sembrava difficile evadere. Un principio tanto forte quanto infondato, che ha tenuto Fabio legato a catene invisibili, rendendo ogni passo una lotta contro il destino.
Ieri, però, qualcosa è cambiato. Gli uomini di Caserta, spinti dalla determinazione di Iemmello e compagni, hanno sfidato le avversità sul campo del “Ceravolo”, portando a casa una vittoria schiacciante, umiliando il Cosenza con un 4-0 che riecheggiava come un canto di libertà. Gli “olè” del pubblico, che si alzavano sempre più forti dal settantesimo minuto in poi, sono stati una celebrazione di riscatto, un vero e proprio sfogo per la tifoseria catanzarese. E mentre gli avversari si trovavano sommersi dalla frustrazione, lo stadio si è trasformato in un coro che invocava a gran voce il suo allenatore, Fabio Caserta.
Il triplice fischio finale è stato un urlo di liberazione, un trionfo che ha risuonato nell’anima di un intero popolo. Caserta, finalmente accolto come un eroe, si è diretto sotto la tribuna per abbracciare la sua piccola Carlotta. E in quel momento, la danza della gioia l’ha colto, un ballo simbolico con i lupi, una celebrazione di una vittoria che trascende il semplice risultato sportivo. È stata la dimostrazione che, oltre ogni pregiudizio, c’è sempre uno spazio dove le aquile possono osare, dove il coraggio di chi crede può volare alto, verso nuove vette di successo.
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