Gongola in sala stampa Giovanni Stroppa, la sua Cremonese raccoglie un successo importante contro il Catanzaro e lo supera nella corsa al quarto posto: “Oggi ci troviamo a celebrare un risultato di grande importanza, che rappresenta finalmente il riconoscimento dei nostri sforzi e delle nostre capacità. Non è semplice interpretare il significato di questo traguardo, poiché dietro di esso si cela una prestazione ardua, sostenuta da un notevole impegno. È stato evidente il carattere e la personalità dimostrati dalla squadra, in particolare nella gestione delle seconde palle.
Durante la partita, abbiamo toccato ben 35 palloni nell’area avversaria e abbiamo avuto numerose opportunità di segnare, a testimonianza di uno stile di gioco propositivo e di un atteggiamento determinato. Oggi sono particolarmente soddisfatto del nostro gruppo di ragazzi, poiché questa è la via che dobbiamo continuare a perseguire. Con le ultime nove partite davanti a noi, abbiamo il destino nelle nostre mani, ma è fondamentale rimanere con i piedi per terra e non lasciarsi sopraffare dall’euforia.
Il nostro allenamento è intenso e meticoloso, come dimostra l’approccio che adottiamo quotidianamente. Il Catanzaro si presenta come una squadra di alto livello, tra le migliori del momento; segnare loro quattro gol è un’impresa significativa. Riguardo a Ravanelli, sono estremamente contento del suo rendimento: si allena con impegno e costanza, e ultimamente ho optato per alternarlo nelle formazioni. Per quanto riguarda Bonazzoli, ho fatto scelte diverse in base alle circostanze. La mia intenzione è stata quella di schierare la squadra più pronta, senza apportare cambiamenti superflui, mantenendo gli undici titolari fino alla fine, eccezion fatta per Barbieri, che era ammonito.
Tutto ciò che realizziamo è frutto di una gestione attenta, che implica anche la capacità di escludere, quando necessario. Il nostro palleggio deve sempre essere orientato verso il fronte avversario. Contrariamente al blackout vissuto a Carrara, oggi la squadra non si è mai spenta; siamo stati costanti nei duelli, mantenendo alta l’attenzione. Per quanto riguarda Vandeputte, la sua iniziale difficoltà era legata a un processo di ambientamento: ha tutte le qualità necessarie per ricoprire questo ruolo e per contribuire in fase di rifinitura. Le sue doti tecniche sono innegabili, e sono certo che con il tempo saprà gestire meglio la pressione che accompagna la responsabilità di giocare ad alti livelli”.
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