Pigliacelli 6,5 – Reattivo nell’unica circostanza in cui è chiamato in causa, ad inizio ripresa. Nel resto del match, sbriga serenamente l’ordinaria amministrazione.
Brighenti 6,5 – Concentrato ed esperto, mai appare in difficoltà nei duelli con gli attaccanti ospiti.
Scognamillo 6,5 – Concede pochissimo in marcatura, è sovente abile nel disimpegno e guida con grande applicazione il pacchetto arretrato.
Bonini 7 – Premiato, prima del match, come MVP della cadetteria per il mese di gennaio, dimostra, durante la gara, di meritare il riconoscimento, in passato mai assegnato ad un difensore. Difatti, è attento e pulitissimo in tutti gli interventi.
Cassandro 6 – Più appannato rispetto ad altre recenti prestazioni, si guadagna la sufficienza per la corsa e l’impegno sulla corsia di competenza.
Pagano 7 – Si danna l’anima in mezzo al terreno di gioco, abbinando qualità e quantità. Suo l’assist (secondo consecutivo) per la rete decisiva realizzata da Pietro Iemmello. Non fortunato in tre conclusioni personali, con l’uso, in queste, di entrambi i piedi. Bene, molto bene.
Petriccione 7 – Perfetto in regia, con sfera sempre distribuita con precisione assoluta sui piedi dei compagni di squadra. In fase di non possesso, riesce più volte a farsi sentire dagli avversari.
Pontisso 6,5 – Un po’ in ombra nel primo tempo, disputa una ripresa di sostanza e pulizia.
Quagliata 7 – Corre a tutto spiano sulla mancina, talvolta raggiungendo palloni che sembrano fuori dalla sua disponibilità.
Iemmello 7,5 – Ci prova da lontano, nel primo tempo, ma senza successo. Nel secondo, realizza la rete decisiva (non difficile) e se ne vede annullare un’altra (bellissima), quasi allo scadere, per un precedente millimetrico fuorigioco d’un compagno di squadra. Fra i due episodi occorsi nella ripresa, si divora una ghiotta occasione ciccando la sfera a due passi dalla porta avversaria. Quando lavora come trequartista (o come centrocampista), manifesta sovente classe da calciatore di categoria superiore (quale è in effetti). Man of the match.
Biasci 6 – Ritrova la maglia da titolare dopo un po’ di tempo, ma non sfrutta al meglio l’occasione risultando poco incisivo. Tuttavia, la generosità, l’abnegazione, la voglia di lottare su alcuni palloni e – perché no – la stima incondizionata verso un calciatore che ha dato tanto al Catanzaro gli valgono la sufficienza.
D’Alessandro (dal 59’) S.V – Rileva Cassandro, ma dopo appena cinque minuti (durante i quali fallisce una buona opportunità) è costretto ad abbandonare la contesa, probabilmente per un problema muscolare.
La Mantia (dal 59’) 6 – Sostituisce Biasci. Non è particolarmente brillante, ed a tratti appare quasi abulico. Tuttavia, è abile in varie situazioni a lottare strenuamente con i difensori opposti. Su un invito di Quagliata, non impatta bene il pallone finendo per concludere debolmente.
Šitum (dal 64’) 6,25 – Subentra allo sfortunato D’Alessandro e svolge diligentemente i suoi compiti, difendendo da quinto a destra e cercando ogni tanto di proporsi in avanti.
Pompetti (dal 78’) 6,25 – Avvicenda Pagano ed agisce efficacemente in mediana in entrambe le fasi.
Coulibaly (dal 78’) 6,5 – Sul terreno di gioco al posto di Pontisso, apporta un buon quantitativo di energia e di fosforo al centrocampo delle Aquile, regalando anche qualche ottima giocata.
Fabio Caserta 6,5 – Il Catanzaro, anche se ben schierato sul terreno di gioco, non è scintillante per tutto il primo tempo, quando mai riesce a rendersi davvero pericoloso, e neppure in avvio di ripresa, quando subisce una seria insidia, sventata da Mirko Pigliacelli. Nondimeno, il Mister, pochi minuti dopo, è abile a comprendere le lacune e ad operare le sostituzioni necessarie a modificare l’inerzia del match – rivelatosi complicatissimo – e ad ottenere i tre punti che consentono di mantenere il quinto posto, e quindi di vedere sempre più vicino il consolidamento della categoria, che è l’obiettivo stagionale. Per i play off o per parole impronunciabili… si potrà sognare più tardi.