Pigliacelli 6 – Forse poco reattivo nella circostanza in cui i padroni di casa trovano la rete, è certamente bravo, nella ripresa, ad opporsi alla velenosa conclusione di un attaccante avversario. Per il resto, dimostra grande abilità nelle uscite e nel gioco con i piedi.
Brighenti 6,5 – Ex della sfida (uno fra i tanti, dall’una o dall’altra parte), stoppa con buona puntualità molte delle iniziative condotte dalle sue parti. Nella prima frazione, sugli sviluppi di un corner, va vicino alla segnatura, con una deviazione di tacco.
Scognamillo 6,5 – Difende con personalità, leggendo bene diverse situazioni e guidando da leader il pacchetto arretrato. Un paio di errori in impostazione non pregiudicano la prestazione, che rimane convincente.
Bonini 6 – A tratti, soffre l’estro dell’opposto Partipilo, che preme sovente nella sua zona. Ad ogni modo, non si rende protagonista (in negativo) di alcuna pericolosa distrazione.
Cassandro 7 – Domina la corsia di competenza, difendendo con attenzione e spingendo con costanza, con diversi palloni crossati nell’area avversaria. Calciatore in forma.
Pagano 7 – In grande spolvero, disputa la migliore gara da quando veste la maglia del Catanzaro. Qualità e quantità a centrocampo, grande personalità, ma anche vari movimenti utili a liberare la corsa sulla fascia di Tommaso Cassandro. E come ciliegina sulla torta l’assist per la meravigliosa rete messa a segno da Quagliata. Questo è il Riccardo Pagano che i tifosi attendevano da tempo.
Pompetti 6,5 – Schierato come play per l’indisponibilità di Jacopo Petriccione, riesce a far viaggiare la sfera con velocità e quasi sempre con precisione. Quando necessario, non si sottrae al lavoro d’interdizione.
Pontisso 5,5 – Non in perfette condizioni fisiche, si rende interprete, nel primo tempo, di una gara sottotono. Cresce un po’ nel secondo, ma non raggiunge la sufficienza, anche per un pallone sparato fuori da buona posizione.
Quagliata 7,5 – Poco assistito sul suo lato, e comunque ben contenuto dal dirimpettaio, soltanto di rado riesce ad esprimere le sue potenzialità in sede di proposizione offensiva. Per converso, regala un ottimo contributo in protezione. Naturalmente, però, il voto altissimo e la palma di man of the match Giacomo li guadagna con un goal da stropicciarsi gli occhi, e che merita un breve racconto. Il numero 3 raccoglie un lancio di Pagano, proveniente da destra, e di esterno sinistro, calciando al volo da posizione decentrata, trafigge l’incolpevole portiere avversario. Roba da cineteca.
Iemmello 6,5 – D’accordo… Pietro ha qualche responsabilità nella marcatura subita per aver perso banalmente la sfera sulla trequarti, e quindi concesso una comoda transizione, con ripartenza, all’undici di casa. Il capitano, però, è anche il calciatore più pericoloso delle Aquile: nel primo tempo sfiora la segnatura di testa, e nel secondo il punto realizzato è annullato per fuorigioco di pochi centimetri. Inoltre, lo stesso Zar è l’atleta che più e più volte illumina la scena con passaggi ad occhi chiusi per i compagni, verso i quali fa sempre da sprone, non lesinando preziosi consigli. Ad avviso di chi scrive, la gara di Iemmello va dunque ben oltre la sufficienza.
La Mantia 5,5 – La sua partita è tutt’altro che semplice, poiché i centrali del Frosinone gli si incollano addosso, concedendogli pochissimi palloni giocabili. Comunque, un paio di sponde nei primi 45 minuti, ma anche il continuo lavoro nel pressing alto, se pure non gli fanno ottenere un voto positivo, non consentono una bocciatura. Rimandato alla prossima performance.
Pittarello (dal 68’) 6 – Sostituisce La Mantia, e porta energie al reparto offensivo, difendendo qualche pallone o costringendo al fallo i difensori locali, e quindi conquistando preziosi calci di punizione.
Šitum (dal 75’) 6 – Rileva Cassandro. Si propone poco in attacco, ma si dimostra valido ed attento durante la fase di non possesso.
Ilie (dal 75’) 6,25 – All’esordio con la gloriosa casacca del Catanzaro, in luogo di Pontisso, è abile a destreggiarsi nel traffico in mezzo al campo, imponendo pressing soffocante o ricorrendo alle maniere forti (che gli costano un giallo) per interrompere una ripartenza potenzialmente pericolosa. Sotto l’aspetto qualitativo, splendido un movimento compiuto nel cerchio di centrocampo con pallone incollato al piede, ma anche precisi alcuni servizi. In sintesi, le sensazioni suscitate dal giovane romeno sono senz’altro buone.
Fabio Caserta 6,5 – Con due importanti pedine indisponibili (Antonini e Petriccione), senza contare altre defezioni (Buso ed il lungodegente Compagnon), è bravo a proporre una formazione forse poco spettacolare, a tratti lenta, ma certamente solida, concreta e ben schierata sul terreno di gioco, con giuste distanze fra i reparti. Ottimo l’approccio al secondo tempo ed esenti da qualsiasi critica le sostituzioni ordinate.
Stavolta non sono d’accordo con i voti del reparto difensivo: il Frosinone nel primo tempo ha tre grosse occasioni: respinta di testa sulla linea di Iemmello;tiro di poco fuori di Kone su rinvio approssimativo di Scognamillo;tiro fuori da pochi metri di Ambrosino. Più il gol con marcatura larga sul colpitore di testa. Pigliacelli non ha nessuna responsabilità se un avversario colpisce la palla da 5 metri, anzi era riuscito ad opporsi poi sulla ribattuta nessun difensore reattivo. Quindi speriamo rientri presto Antonini.