Come Batistuta? No grazie, meglio dire come…Martinelli. Perché nel divertente gioco di paragoni, corsi e ricorsi storici, coincidenze che hanno intasato le pagine del web dopo la rete di Bonini ce n’è una molto particolare. Forse ancora più aderente al concetto di “bizzarria” rispetto a quella che ha visto il difensore segnare di testa al Brescia al minuto 97, cosa accaduta nella gara di andata e di ritorno, dopo che un gol di testa allo stesso minuto aveva caratterizzato la sfida playoff dello scorso maggio. Fin qui le stranezze ristrette ai match col Brescia – sulle quali si potrebbe già da sole scrivere un romanzo – ma la doppietta di testa del difensore ha riportato alla mente altri due gol, fatti con la fronte da un difensore, in casa di una squadra biancazzurra e in un’altra giornata storica.
Brescia – Catanzaro di domenica ha fatto venire alla mente il celebre Pescara – Catanzaro nell’annata dei record che ha riportato i giallorossi in serie B. Anche quella volta la curva ospiti è piena e anche in quell’occasione può esultare dopo aver visto da vicino i due gol decisivi. Segnati entrambi di testa ed entrambi da un difensore, Martinelli, il capitano che formava un trio perfetto con Scognamillo e Brighenti. Al posto del buon Luca, quest’anno che il Catanzaro è tornato a 3 dietro, sempre titolare il bravo Bonini che, a inizio stagione ha composto il trio con gli altri due pilastri del reparto arretrato, prima che Antonini non si “intrufolasse” nelle ultime settimane. Bonini, insomma, sempre più come Martinelli, se non per caratteristiche tecniche, esperienza e personalità, almeno per ruolo e…capacità di fare due gol di testa in trasferta, cosa sempre rara per uno che i gol, di mestiere, dovrebbe evitarli.
Cosa ancor più rara è vincere una partita segnando 3 gol di testa. Il Catanzaro cì è riuscito a Brescia, l’ultima volta dopo averlo fatto proprio a Pescara, nella già citata partita delle coincidenze. Un gol di “capoccia” nel primo tempo – allora Situm, oggi Iemmello – e due nel secondo tempo, le già raccontate doppiette di Martinelli e Bonini. L’unica differenza? È che a Pescara gli assist furono di Curcio, l’ultimo, e due di Vandeputte, stavolta Quagliata ha fatto… tripletta. E allora Quagliata come Jari? Beh, anche a meglio, a vedere i numeri. Ma ci accontenteremmo, nel lungo periodo, la stessa resa del belga e lo stesso risultato ottenuto nell’anno della storica vittoria di Pescara. Ma voliamo basso e, per ora, godiamoci i voli in alto per impattare il pallone di Bonini. Lo stesso gesto che faceva spesso Batistuta ma anche, meno di frequente ma certamente più emozionante, Luca Martinelli.
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