Alfredo e Federico: la storia che segue è quella di due ragazzi, così diversi eppure così uguali, uniti dal destino e da un bizzarro gioco di coincidenze. E da un pallone, l’unica cosa fino a ieri che li accomunava.
Perché Alfredo e Federico sono quasi agli antipodi: uno è un “anziano” calciatore, l’altro è un giovane di belle speranze. Uno è un napoletano verace, l’altro un sagace toscano. Uno fa l’attaccante, l’altro il difensore. Eppure, due vite così talmente parallele da sembrare non doversi incontrare mai, ribaltano le leggi della geometria, e quelle dello spazio tempo, e si ritrovano su uno stesso prato verde e nello stesso istante.
Idealmente certo, ma nel modo più curioso possibile. Perché tutti i tifosi del Catanzaro al minuto 98’ della sfida col Brescia di una fredda domenica dicembre hanno sperato accadesse la stessa cosa di un’altra, quella più calda dello scorso 19 maggio.
Quella volta l’uomo della storia – di una sola partita, vero, ma destinata a passare agli annali – è Alfredo, cognome Donnarumma, professione goleador. Anche se la stagione con la maglia giallorossa era stata avara di soddisfazioni, almeno fino a quel 19 maggio. Almeno fino al minuto 98’ di quel Catanzaro – Brescia quando di testa, sotto la “Est” e sotto la pioggia segna una rete che sancisce il pari ma che di fatto profuma di vittoria.
Ma, lo dicevamo, questa storia ha due protagonisti ed è capace di ribaltare le leggi del tempo e dello stesso spazio. Così, quasi sette mesi dopo, allo stesso minuto, contro lo stesso avversario, allo stesso modo, nella stessa porta arriva il gol, che vale una vittoria reale, di Federico Bonini, non di certo un bomber di razza. Ma capace di emulare il collega attaccante nella stessa maniera, allo stesso istante contro lo stesso avversario. Se poi ci aggiungiamo che il pallone, pure stavolta, è giunto partendo dal lato distinti e anche stavolta pioveva sul “Ceravolo” ecco perché si capisce come Alfredo e Federico, siano diversi ma da domenica uguali nel cuore dei tifosi. Perché – al netto di quello che Bonini può ancora dare al Catanzaro – i due hanno regalato un’emozione indescrivibile, gigantesca, pazzesca. E hanno fatto sì che si scriva una storia splendidamente assurda. La storia di Alfredo e Federico e di quella porta, quel minuto, quell’avversario.