Poche sono le cose certe nella vita: la morte, il Cosenza che non vince i derby, il Catanzaro che pareggia e Iemmello che, quando va a Reggio Emilia segna nella stessa porta, allo stesso angolo, allo stesso modo. E già, perché nella domenica dei gol belli, nella giornata delle 100 reti realizzate insieme da Pietro e da Biasci, la mente torna inevitabilmente indietro. A circa un anno e mezzo fa, che sembra però così lontano nel tempo, quando il Catanzaro lo vedevi su elevensport e non su Dazn, quando il “Mapei stadium” era uno stadio di serie A, quella categoria dove sognava di arrivare Ciro Polito col Bari.
Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel 13 maggio 2023, ma una certezza è rimasta: Pietro Iemmello, il trascinatore, il capitano, il leader. Che tale si dimostra anche a Reggio Emilia e non solo per il gol siglato nel secondo tempo. Un tiro a giro delicatissimo che s’infila nell’angolo alla sinistra del portiere emiliano per quella che è la seconda rete del Catanzaro. Ecco, queste ultime parole non risalgono a domenica scorsa, ma sono la cronaca di quel sabato di diciotto mesi fa quando Reggiana – Catanzaro finì, guarda caso, 2 a 2. O meglio, i due racconti potrebbero intersecarsi, mischiarsi, confondersi nel gioco di corsi e ricorsi storici che il dio del calcio ha materializzato anche questa volta. Certo, all’epoca quel pari valse un trofeo storico, stavolta ci si giocava “solo” una partita, benché di categoria superiore. Ma resta la strana, incredibile e bellissima analogia: il gol a giro di Iemmello, non nuovo a prodezze del genere, e non solo da quel 13 maggio 2023, chiedere per informazioni a SudTirol e Cittadella, tra le altre.
Ci sta prendendo gusto Pietro a far gol e anche belli, mentre che segni sempre negli stessi stadi, ormai non fa più notizia. Lo ha fatto a “San Siro”, lo ha fatto al “San Vito”, lo ha fatto da altre parti e lo farà ancora, perché questo è il suo mestiere: il mestiere più bello del mondo, bello quanto i gol a giro a cui non ci abitueremo mai.