Match con poche emozioni quello fra Salernitana e Catanzaro, con i padroni di casa più convincenti nella seconda frazione di gioco quando impegnano Pigliacelli in due occasioni. Il portiere giallorosso prima respinge la bordata sul tiro in corsa di Braaf e un minuto dopo smanaccia in angolo il colpo di testa di Maggiore. Gli ospiti tengono bene il campo solo nei primi 45 minuti, poi si fanno schiacciare. Zero tiri nello specchio della porta per gli uomini di Caserta in 90 minuti più recupero.
Il primo tempo del Catanzaro certifica decisi progressi nel gioco. Buona la rapidità degli scambi, buona la padronanza sia in fase di costruzione che di sviluppo. Maluccio davanti, eppure i giallorossi sono riusciti a creare diverse potenziali occasioni da gol. Potenziali, già! La manovra, infatti, partiva bene poi però qualcosa si smarriva per strada. Non si riusciva a trovare il modo di attaccare l’ultima linea. Pittarello era marcatissimo e con un avversario ancor più spigoloso di quanto non lo sia l’attaccante, D’Alessandro ci ha provato un paio di volte, anche nell’uno contro uno, ma senza poi trovare un riferimento in area. Dall’altra corsia Compagnon si è fatto vedere con qualche uno-due rapido con Cassandro ma anche in questo caso senza riuscire a fornire assist vincenti.
È mancata anche la precisione, spesso in situazioni in cui non ne serviva poi molta. Talvolta c’è stata qualche leggerezza dettata dal momento di eccessiva concentrazione: veder sbagliare un passaggio corto a Brighenti è una rarità. Meno rare, purtroppo, sono state alcune sbavature di Cassandro che nel complesso appare in crescita. Anche Petriccione ha buttato via qualche pallone senza offrire una prestazione particolarmente convincente. Poco brillante anche Situm schierato ala sinistra al posto di D’Alessandro. Dice bene Caserta quando ricorda che il croato in passato aveva già ricoperto il ruolo. Tuttavia, senza l’assistenza di un terzino di ruolo (Bonini non lo è), uno come Situm destro di piede da quelle parti può fare solo un certo tipo di movimento (venire dentro al campo) che ovviamente risulta di facile lettura.
Pompetti e Koutsoupias si sono mossi bene, soprattutto il secondo che nel ruolo di trequartista aveva già dato segnali positivi. Come positivo è stato l’approccio di Coulibaly, che però nell’ultima parte del match ha predicato un po’ nel deserto di una fase di possesso molto precaria completamente affidata alla palla lunga per uscire dalla pressione. Il centrocampista ha tenuto un po’ il pallone fra i piedi, trovato qualche passaggio al limite, ma senza trovare la collaborazione di Biasci che aveva energie fresche.
Dal canto suo la Salernitana ha iniziato forte, ma ha impattato sulle due linee di difesa a 4 decise da Caserta in fase di non possesso. Nel corso del primo tempo i granata hanno sofferto la capacità del Catanzaro di superare le prime due linee di pressione sia con la palla a terra che con quella morbida trovando sempre Pittarello. Tuttavia, l’esperto Ferrari ha intavolato un serratissimo duello con l’ariete giallorosso cercando nel corpo a corpo il modo di rendere complicato all’avversario lo scarico corto su chi veniva incontro. Stessa sorte è toccata a Wlodarczyk ben arginato da Scognamillo e praticamente mai in grado di incidere.
Chi invece ha sfornato una prova maiuscola è stato Verde. Uno dei migliori esterni della categoria, autentico incubo per Bonini. Il difensore giallorosso ci ha messo tutto quello che aveva per contenere l’estroso attaccante granata. Ha concesso il cross, ma ha tenuto la posizione senza farsi mai saltare. Incolore la prestazione di Amatucci messo in ombra da Koutsoupias, prova di sostanza per Maggiore. Martusciello al 50esimo prova a smuovere l’inerzia del match con gli ingressi di Tello e Torregrossa per Amatucci e Wlodarczyk. Soprattutto il colombiano risulterà frizzante in mezzo al campo, vivacizzando lo sviluppo mentre Torregrossa e Scognamillo iniziano una prova di forza che finirà con un calcione e un giallo per entrambi.