COME GIOCA IL SASSUOLO DI FABIO GROSSO
Dopo una lunga e prestigiosa esperienza nella massima serie, il Sassuolo si appresta ad affrontare la cadetteria non senza i soliti grattacapo delle squadre che retrocedono dalla A. Sono infatti molti gli scontenti che hanno già manifestato la volontà di accasarsi altrove, ma al netto di qualche nome eccellente la nuova rosa dei neroverdi si presenta già come una corazzata dal tasso tecnico altissimo. La fase finale di calcio mercato verrà sfruttata per fare cassa e mettere a segno quei colpi che tracceranno la strada del nuovo corso.
Alle qualità tecniche si uniscono altri due aspetti di grande importanza: la fisicità e la corsa. Il sistema di gioco adottato è il 4-3-3 dove emergono con forza le spiccate qualità delle due mezzali e dei due esterni d’attacco. L’impronta voluta da Grosso ricorda molto la filosofia del CT della nazionale campione del mondo di Marcello Lippi. Reparti corti per intasare le linee e riaggredire in fase di non possesso, costruzione diretta con palle lunghe sulle corsie esterne, movimento della punta a venire incontro per agevolare gli inserimenti dei centrocampisti, aggressione dell’area di rigore con molti giocatori, fraseggio corto per attaccare l’ultima linea con il taglio in area o la giocata a rimorchio, prima pressione di media intensità per non sprecare troppe energie, marcature miste a zona e a uomo in base alle situazioni di gioco… in una parola: concretezza.
Il Sassuolo gioca e lascia giocare, aggredisce e affonda potendo contare sulla capacità degli esterni di allargare le maglie della difesa e di andare sull’uno contro uno. La corsia sinistra è quella dove si spinge forte con Laurientè (destrorso) che dialoga con la mezzala Boloca e facilita la sovrapposizione del terzino Diog. Sulla corsia opposta, in attesa di capire il futuro di Berardi, c’è solo l’imbarazzo della scelta per il ruolo esterno fra Bejrami e Volpato. Entrambi di piede destro, giocano dentro e fuori sfruttando il mancino della mezzala Thorstvedt che è uno dei giocatori di maggior spessore e qualità. Pochi i traversoni, i neroverdi superano le linee con passaggi corti e rapidi che nascono sull’esplosività dello scatto breve e la capacità (con testa alta) di trovare il compagno che taglia sul primo palo.
Meno brillante, se vogliamo, è risultato l’impiego di Obiang nel ruolo di mediano basso. Il giocatore fatica a ripulire il gioco e si preoccupa più di schermare la difesa che di essere propositivo in fase offensiva. Si è fatto notare di tanto in tanto con qualche sortita avventurosa che è però stata colmata dai movimenti a scalare delle mezzali. Non ha di che preoccuparsi Grosso che in quel ruolo può schierare tantissime alternative di esperienza oppure concedersi il lusso di impiegare un gioiellino di appena 19 anni come Lipani.
Difficile trovare un punto debole, difficile ipotizzare un sistema di marcature fisse. Più facile guardare egli exploit di chi, come ad esempio il terzino sinistro Doig (uno dei migliori giocatori dell’intera categoria in quel ruolo) esce in pressione forte sulla trequarti avversaria e lo fa potendo contare sul movimento a scalare di un centrale o della mezzala che copre il corridoio alle sue spalle. Non è un qualcosa che si vede spesso in serie B perché bisogna avere quell’attitudine a leggere in anticipo i movimenti dell’avversario e al tempo stesso riporre la massima fiducia nei compagni.
Altrettanto complicato è trovare il modo di arginare le due mezzali (ndr Boloca e Thorstvedt) che sono capaci di ricevere fra le linee, difendere palla e trovare l’imbucata giusta anche quando l’avversario raddoppia le marcature. E se alle doti offensive aggiungiamo anche la capacità di interdizione in fase di non possesso, la capacità di recupero e la ripartenza immediata… beh, già da poche indicazioni ci si accorge di quanta differenza ci sia rispetto alle altre squadre.
Il confronto infine diventa impietoso quando si osserva la panchina che da sola potrebbe disputare un torneo cadetto di buon livello. Il Sassuolo è una squadra di marziani? La risposta è che un po’ verdi lo sono già.
SDG 4-3-3
FDP 2-3-2-3
FDNP 4-1-2-3