La vittoria del Catanzaro a Modena e contestualmente la sconfitta casalinga della Cremonese in casa contro la Ternana ha accorciato le distanze in classifica tra i ragazzi di Stroppa e quelli di Vivarini rispettivamente quarta e quinta in classifica separati da soli quattro punti e come se non bastasse il calendario della prossima giornata pone lo scontro diretto tra Catanzaro e Cremonese al “Ceravolo”.
Un big match che segna umori contrastanti, da un lato i padroni di casa che viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, partiti con l’obiettivo di salvaguardare la categoria si ritrovano, a pieno merito, ad essere la quinta forza del campionato, di contro una Cremonese che vede sempre più lontano l’obiettivo di una promozione diretta in Serie A. I tre punti in palio sono pesanti per entrambi, una vittoria del Catanzaro aprirebbe lo scenario di avere il quarto posto a portata di mano, un quarto posto che garantirebbe l’accesso ai play off direttamente al secondo turno. E sarebbe da ipocriti non ammettere che al punto in cui si è arrivati e a sole cinque giornate dal termine del campionato, buttarci un pensiero è più che lecito.
Un pensiero però e non un assillo! E questa può essere la forza del Catanzaro in questo finale di stagione, che tradotta in maniera pratica si chiama serenità. Serenità che va predicando lo stesso tecnico delle Aquile, Vincenzo Vivarini, pur consapevole di un ambiente divorato dalla passione ed esaltato per il cammino della squadra, e come se volesse alzare un muro di materiale refrattario capace di resistere alle elevate temperature dell’entusiasmo. Allo stesso tempo però, c’è anche da prendere coscienza di una crescita matura dell’ambiente, che ha brillantemente superato quelle improvvise esaltazioni del successo alternandole alle depressioni di un rovescio. La testimonianza è la massiccia presenza di oltre 1500 tifosi catanzaresi nella trasferta di Modena a dispetto di uno scontro diretto perso 7 giorni prima in casa contro il Como.
In sostanza, ora il Catanzaro si diverte, anche se va ricordato che questa squadra dalla seconda giornata di campionato ad oggi non è mai scivolata sotto al settimo posto ed è rimasta sempre nella griglia dei play off.
Se fossimo stati a cavallo degli anni 50/60 avremmo potuto dire “Palla lunga e pedalare” celebre frase del “Paron” Nereo Rocco, grande allenatore di quei tempi di (tra gli altri) Fiorentina, Milan, Triestina e Padova, che era anche solito affermare che “Una squadra perfetta deve avere un portiere che para tutto, un assassino in difesa, un genio a centrocampo, un ‘mona’ che segna e sette asini che corrono“. Va da sé che Nereo Rocco e Vincenzo Vivarini per la concezione del calcio (e suoi sviluppi) sono agli antipodi. E visto che siamo nell’era di Vivarini, che ama il bel calcio ed il suo Catanzaro ne è l’espressione lampante, allora divertiamoci, senza assilli, senza pensare a quel quarto posto, pensiamo prima ad affrontare la Cremonese, e possibilmente batterla!