C’è un sogno che più di ogni altro alimenta la passione della tifoseria catanzarese, della stragrande maggioranza, quella della costruzione di un nuovo stadio di calcio. Moderno, efficiente, funzionale così come deve essere un impianto dei nostri tempi e di quelli che verranno.
A Catanzaro si discute già da tempo, e al di là dei sani sentimenti di affetto verso il “Ceravolo” lo stesso non può più soddisfare le esigenze di quello che oggi è il calcio. Non le soddisfa né per la tifoseria né per la società, ed è proprio quest’ultima ad aver detto senza mezzi termini che l’idea è quella di costruire un nuovo impianto. “Facciamo la nostra parte” è una affermazione che non lascia fraintendimenti, il Catanzaro Calcio c’è ma quello che manca è la volontà politica che non ha mai preso in mano il problema, ci si aggrappa a tutto pur di mantenere lo stadio nella scomoda posizione dove si trova: alcune motivazioni posso anche essere rispettate ma non condivisibili, altre appaiono scellerate e fuori da ogni contesto, altre ancora, come quelle economiche suonano strampalate quando si afferma che il Comune non ha 30 milioni di euro da investire per un nuovo impianto, però propone di costruire una arteria stradale che dovrebbe collegare il quartiere di Siano allo zona Stadio. Eh già peccato però che una struttura del genere, per chi conosce la zona e per come servirebbe sa che non basterebbero 100 milioni di euro!!! (e non i 10 paventati da un assessore!). Si tratta infatti di un ponte della lunghezza di circa 300 mt ed altrettanti di altezza! A questi vanno aggiunti i tempi di realizzazione, biblici!!!
Nessuno pretende che lo stadio venga costruito con soldi pubblici, così come nessuno pretende che allo stesso tempo il Catanzaro Calcio si accolli la spesa. Quindi questo stadio chi dovrebbe costruirlo? Dovrebbe costruirlo la volontà politica, che alla lettera sta a significare “l’intenzione, il desiderio di fare qualcosa a favore di una comunità di cittadini ed di un popolo di tifosi”. Ma questa volontà politica è subordinata ai politici catanzaresi.
Il Catanzaro Calcio ha come proprietà, la Holging Noto, una famiglia di imprenditori di grande successo, che le sue fortune le ha costruite sulla lungimiranza nella capacità di individuare i possibili sviluppi di una situazione, confortata da una notevole capacità di prevenirne e vedere lontano nel tempo.
Ed è a questa lungimiranza imprenditoriale che il tifoso del Catanzaro guarda, affinché venga spalleggiata da quella volontà politica per creare i presupposti per arrivare a programmare la costruzione di un nuovo impianto. Nel sogno del tifoso c’è già il nome, simbolicamente: “Coop Stadium” ovvero il primo player nazionale della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), che il Calabria fa capo al Gruppo A.Z. S.p.A. della famiglia Noto che detiene il 100% delle quote dell’U.S. Catanzaro.
Tradotto all’atto pratico a Catanzaro si vorrebbe un Naming Rights ovvero uno stadio con il diritto di denominazione che nel calcio moderno rappresenta una tra le risorse principali di una società di calcio. Ma un Naming Rights potrebbe essere anche spalleggiato dell’ente Comune, che quindi ne beneficerebbe a pieno titolo, ma non si è mai avuta la volontà di guardare oltre.
Nell’ultimo ventennio (il “Ceravolo” ha 100 anni) nell’impianto di via Paglia sono stati necessari oltre 20 milioni di euro per rattoppi di ogni genere, ed altri 6 milioni di euro sono quelli già destinati dalla Regione Calabria che dovrebbero servire, secondo l’amministrazione comunale, al rifacimento delle due curve e della tribuna. In realtà, per quanta propaganda politica facciano gli assessori del sindaco Fiorita, i 6 milioni di euro non basterebbero, ne porterebbero lo stadio ad essere funzionale e moderno.
Chi sono le società di calcio in Italia che hanno fatto ricorso al Naming Rights e quanto frutta
Juventus – Allianz Stadium
Lo Juventus Stadium viene rinominato Allianz Stadium grazie ad un contratto – valido fino al 2030 – della valenza di 75 milioni di euro totali, comportando 6,2 milioni di euro all’anno.
Atalanta – Gewiss Stadium
Con un affare totale da 4,5 milioni di euro, la Dea ha ceduto il nome del proprio stadio all’azienda del settore elettrotecnico Gewiss, abbandonando lo storico nome “Atleti Azzurri d’Italia”. Il contratto stipulato prevede una durata totale di sei anni, con un compenso stagionale di 750mila euro.
Cagliari – Unipol Arena
La società sarda ha sottoscritto un importante contratto di naming rights con Unipol portando a termine un’operazione da circa 100 milioni di euro totali in 10 anni. Portando quindi nelle casse dei 4 mori 10 milioni all’anno e cambiando il nome del Sant’Elia in Unipol Domus.
Sassuolo – Mapei Stadium
Il Sassuolo è tra i club che incassano maggiormente grazie al proprio main sponsor, indelebilmente legato alla famiglia dell’indimenticato presidente Squinzi. L’incasso è di circa 18 milioni a stagione. Di questi circa 3 milioni l’anno sono legati al nome dello stadio, il Mapei Stadium.
Udinese – Dacia Arena
La cessione del nome alla casa automobilistica Dacia sta permettendo ai bianconeri friulani di incassare 500 mila euro all’anno grazie ad un accordo totale pari a 2,5 milioni.
Monza – U-Power Stadium
Nell’estate del 2020 il Monza ha ceduto il nome del proprio stadio a U-Power, ottenendo così un incasso pari a 250 mila euro all’anno.
Empoli . Computer Gross
Il club toscano a luglio del 2023, si è legato a Computer Gross, azienda d’informatica partner di maglia degli “azzurri” per i prossimi 2 anni lo stadio si chiamerà “Computer Gross Arena
Io quando si parla di stadio nuovo sono con voi. Vedrete che la nostra proprietà troverà modo e fondi per farlo
Complimenti sinceri e convinti a chi ha realizzato questo articolo. Sono da sempre favorevole a un stadio nuovo, non certo a Lamezia come voleva un tempo Merlo, ma nel territorio comunale di Catanzaro nella zona pianeggiante. Sono stato responsabile dei servizi di sicurezza e di emergenza medica allo Stadio Olimpico dal 1988 al 2012.
Sono nato a Catanzaro e vissuto fino a 18 anni in Calabria. Io credo che con tutti i soldi spesi e sprecati in questi anni, prima con la realizzazione della palazzina per il GOS e i media, poi con gli altri milioni di euro, un anno fà, per il rifacimento del campo e gli adeguamenti per la serie B, si poteva e si doveva pensare a realizzare un impianto nuovo, sul tipo di quello realizzato, in un anno, a Frosinone dalla famiglia Stirpe e dal Comune, con capienza di circa 20.000 spettatori al costo di meno 20 milioni di euro. Cercatelo sul web. Si poteva fare e si può ancora fare lo stesso nel territorio del comune di Catanzaro, nella ziona pianeggiante verso Marina o a Barone o Germaneto che sono sempre Catanzaro e non comuni a se. Sarebbe facilmente accessibile, avrebbe sicure vie di fuga, non sarebbe in conflitto con le necessità dell’Ospedale Pugliese, di coloro che vanno a visitare i defunti, col mercatino di sabato. Speriamo che gli amministratori si convincano. Dr. Marini Roma