IL PISA DI AQUILANI
Il sistema di gioco adottato dal Pisa è il 4-2-3-1. Marin e Valoti sono i due perni centrali, rispettivamente del reparto difensivo e offensivo. Il primo fa da schermo davanti la difesa dettando i ritmi della manovra, il secondo catalizza un gran numero di palloni che distribuisce ai compagni per finalizzare la giocata.
Uno dei dati più interessanti del Pisa è dato dal confronto fra l’alta percentuale di possesso palla e il gran numero di costruzioni dirette che gli uomini di Aquilani non disdegnano sia nella fase di costruzione che in quella di sviluppo. La palla lunga è favorita dalla capacità di Valoti e Moreo di intercettare palla e giocare di sponda innescando il compagno che viene incontro oppure i due esterni sempre molto larghi. Il possesso palla è garantito da una linea di difesa molto partecipe che accompagna lo sviluppo con i terzini e trova in Marin il punto di riferimento centrale
Decisamente ben orchestrato il movimento dei terzini a venire dentro il campo. Sia Esteves che Beruatto si propongono centralmente in fase di sviluppo, liberi da marcature, consentendo a Piccinini e Valoti di muoversi fra le linee. Non è insolito vedere Esteves portare palla nella zona di competenza di Marin, si tratta di un’impostazione di gioco voluta che crea superiorità in zona palla per una trasmissione più comoda e in secondo luogo per avere l’uomo in più in fase di ri-aggressione. Il Pisa vanta infatti uno dei migliori score in fatto di palle recuperate.
Terzini ed esterni giocano con il piede invertito, ma raramente si assiste alla classica sovrapposizione per conquistare il fondo. Infatti, come detto sopra, i terzini si vedono spesso in mezzo al campo mentre la conquista del fondo con il classico cross in area è sempre meno ricercata. I neroazzurri attaccano la linea di difesa puntando a superare l’avversario nell’uno contro uno. Quindi dalle corsie esterne più che in cross in area si assiste al traversone, più del colpo di testa si cerca il compagno che gioca a rimorchio. Se il terzino favorisce il gioco di sponda, l’esterno si accentra per tentare la conclusione.
Lo sviluppo per vie centrali è coordinato da Valoti che spazia trasversalmente su tutto il fronte offensivo sia proponendosi per l’uno due corto e sia per il taglio in area degli attaccanti. Il numero 27 del Pisa oltre ad essere un ottimo assist man detiene la palma di miglior marcatore fra i neroazzurri. Tecnica di assoluto livello.
In fase di non possesso il Pisa si dispone con il 4-3-3, la linea di centrocampo è scaglionata mentre la linea degli attaccanti va in pressing sull’uomo. Un buon mix di corsa e fisicità finalizzato a indurre l’avversario all’errore, per poi tentare la riconquista facendo tanta densità in zona palla. Nella fase opposta la difesa invece accusa invece qualche difetto nella lettura delle situazioni di gioco restando alta con le linee corte e schiacciate.
In fase di costruzione dal basso la linea di difesa a quattro si apre con i due terzini che salgono e i due centrocampisti che invece giocano incontro. I quattro in mezzo al campo rappresentano lo snodo principale della costruzione bassa che è impostata per uscire centralmente con il supporto attivo dei terzini che si muovono senza palla oppure tagliano il campo trasversalmente portando palla senza marcature fisse.