Analisi tecnico/tattica
Un anno fa c’erano due categorie di differenza a dividere Cremonese e Catanzaro, la stagione appena iniziata racconta un’altra storia.
Cremonese e Catanzaro non vanno oltre il risultato a occhiali regalando comunque una partita piacevole. Buona la costruzione dal basso dei giallorossi, poco concreta la fase di finalizzazione della Cremonese. Iemmello si divora un’occasione clamorosa, Afena-Gyan colpisce il palo.
La Cremonese deve ancora assorbire l’inattesa coda di mercato con le uscite di Valeri e Okereke. Per il momento i grigiorossi sembrano dipendere un po’ troppo da Vazquez che è stato Ballardini ben controllato da Verna. Probabilmente obbligati ma tardivi i cambi decisi da.
In casa Catanzaro note positive dai due giovani terzini Oliveri e Veroli, la squadra non ha alterato la propria filosofia di gioco. C’è da lavorare sui movimenti del reparto avanzato, in attesa della piena condizione fisica di Iemmello e del completo inserimento di Donnarumma.
FORMAZIONI
Cremonese 4-2-3-1: Sarr, Quagliata Ravanelli Bianchetti Sernicola, Bertolacci Abrego, Afena-Gyan Vazquez Zanimacchia, Tsadjout. All. Ballardini
Catanzaro 4-4-2: Fulignati, Oliveri Scognamillo Brighenti Veroli, Vandeputte Verna Ghion Situm, Biasci Iemmello. All. Vivarini
CIAK SI GIRA
La padronanza di palleggio dei giallorossi sorprende non poco la Cremonese che rischia di capitolare già al quinto minuto quando Vandeputte conclude fuori dopo un assist di tacco del solito Iemmello. Allo scadere della prima frazione di gioco sarà lo stesso Iemmello a divorarsi il gol del vantaggio. Nell’occasione Oliveri aveva intercettato un passaggio errato e cercato subito Iemmello che a tu per tu con il portiere si è fatto beffare.
Ballardini intuisce le difficoltà dei suoi che non trovano la profondità con Tsadjout e inoltre faticano a trovare le corrette geometrie con Vazquez, perno centrale dello sviluppo del gioco e costantemente francobollato da Verna. L’estroso trequartista riuscirà a illuminare la scena solo in un paio di occasioni, peraltro mal sfruttate da Zanimacchia e Afena-Gyan.
Dopo il primo cooling break cambiano un po’ gli equilibri perché la Cremonese inizia ad accorciare i reparti manovrando palla a terra e trovando il modo di spingere il Catanzaro ad abbassarsi. Lo sviluppo sulle corsie esterne porta Zanimacchia e Sernicola al cross, ma sul secondo palo c’è un ottimo Oliveri a contrastare i centimetri di Afena-Gyan.
CAMBI E RISULTATO BLOCCATO
La ripresa non ha detto molto sul piano tattico. L’espressione di gioco è calata per il gran caldo e di conseguenza anche le occasioni create non hanno lasciato chissà quali rammarichi.
Forse un po’ tardivi i cambi di mister Ballardini, ma quasi sicuramente la scelta è stata motivata dalle condizioni atletiche non ottimali in questo inizio campionato. Due centrocampi e due attaccanti non bastano a sovvertire le sorti di un match che resta inchiodato sullo zero a zero fino al triplice fischio.
Tra le fila giallorosse spazio a Donnarumma e Katseris già intorno all’ora di gioco. Il neoattaccante giallorosso ha rilevato un Biasci non al meglio, mentre il greco ha dato il cambio a Oliveri autore di un’ottima prestazione. Nell’occasione Situm è stato spostato sulla catena di sinistra. Nell’ultimo quarto spazio per Pontisso, Brignola e Sounas.
VINCE LA COSTRUZIONE DAL BASSO
La costruzione dal basso del Catanzaro è decisamente l’arma in più dei giallorossi. Movimenti e posizioni sono sincronizzati talmente bene che fino al primo cooling break lo score del possesso palla segnava Cremonese 35% Catanzaro 65%.
I grigiorossi come prima azione difensiva applicano un’energica e dispendiosa pressione sull’avversario cercando di chiudere i corridoi per poi approfittare del primo passo falso per rubare palla e andare in porta. Non certo una situazione occasionale, ma il marchio di fabbrica delle squadre allenate da Ballardini.
Qualcosa però non è andato secondo i piani del tecnico ravennate. Pur subendo l’energica pressione avversaria il Catanzaro ha costruito pazientemente dal basso senza buttar mai una palla. La costruzione è tipicamente 3+1 con Verna che viene incontro per ricevere il primo passaggio mentre uno dei due terzini si alza sul lato debole.
LE CATENE LATERALI
Veroli e Vandeputte da una parte, Oliveri e Situm dall’altra. Dalla cintola in giù funziona quasi tutto, in avanti si è visto poco.
Quella sinistra si esprime forse un po’ meglio per via di quel diavolo di Vandeputte che gioca dentro e fuori dal campo sganciandosi dalla marcatura fissa oppure tentando l’uno contro uno (questa volta senza successo). Veroli si è proposto di rado in avanti, ma in compenso si è distinto in fase di non possesso. Zanimacchia e Sernicola si conoscono bene e sono stati in grado di metter qualche palla in mezzo, ma il confronto con gli avversari è finito sostanzialmente pari.
La catena destra ha dato qualcosa in più dietro e non è nemmeno mancata davanti. Soprattutto Oliveri è stato autore di un’ottima prestazione concedendo poco ad Afena-Gyan e partecipando alla costruzione dal basso con precisi e puntuali passaggi. Situm è rimasto in marcatura su Quagliata con l’unica funzione di ostruire il corridoio verticale e rompere le sovrapposizioni. Ma qui a dirla tutta la Cremonese ha pagato lo scotto della mancanza di Valeri che garantiva quella profondità che Quagliata ancora non riesce a dare.
IN MEZZO AL CAMPO
Ci si aspettava qualcosa in più da Vazquez, ma non sottovalutiamo i meriti di Verna che lontano dai riflettori fa almeno un gol a partita con quel lavoro sporco fatto di strappi continui per correre insieme all’avversario più il delicato compito di farsi vedere in fase di costruzione. Un patrimonio inestimabile.
Ghion si è visto forse meno del solito e non per questioni atletiche, ma perché l’assetto tattico degli avversari obbligava i giallorossi a tenere il talento di casa Sassuolo sopra la linea di pressione avversaria, a metà strada dal duo Bertolacci – Abrego. E Ghion era lì pronto a ricevere e smistare, reattivo sulle seconde palle e ovviamente presente dietro quando c’era da prendersi l’uomo.
Nel corso della ripresa la Cremonese ha controllato la zona mediana chiudendo l’avversario dietro, ma senza imbastire manovre

Il Catanzaro ha il cosiddetto “impianto di gioco” che è difficile trovare in altre squadre anche teoricamente superiori,e si è visto ieri.Per “sfondare” però c’è bisogno di un paio di calciatori con più gamba e forza fisica. Mi auguro che i nuovi ancora da vedere o che arriveranno, ci possano far fare il salto di qualità in questo senso, altrimenti sarebbe un peccato, perché ci siamo e possiamo giocare in B ad alto livello